Everol: mulinelli rotanti da vertical jigging.

Il vertical jigging moderno è la rivisitazione japan style del vecchio Pilking norvegese, che grazie all'uso di materiali più tecnici consente di pescare con uno stile che prima non era che immaginabile, questo è forse uno di quei motivi che portano a considerare il Giappone come l'eldorado della tecnica e dell'attrezzatura.
Sempre più spesso, confrontandosi tra pescatori, si evidenzia la tendenza a considerare i costruttori giapponesi come gli unici in grado di fornirci la vera qualità, ma siamo sicuri di non essere troppo condizionati dalle campagne pubblicitarie e commerciali o dagli espositori nei negozi ?
Quando ci si "ammala" di pesca, e si progredisce con la tecnica, sorge in molti pescatori la smania di mettere le mani su qualcosa di speciale e di qualità superiore a ciò che il mercato dei grandi numeri può offrire, e allora si finisce a scavare su internet cercando le piccole manifatture del sol levante, il maestro artigiano o il grande pescatore che produce con precisione maniacale tutto quello che desideriamo ......
Ma siamo o non siamo italiani? Pensandoci con attenzione .... a livello di tecnica e di stile in Italia abbiamo maestri assoluti, perché dovremmo guardare altrove?
Figlio di questo pensiero e nato il nostro incontro con Everol, una manifattura a conduzione familiare, che dal 1958 crea mulinelli rotanti di assoluto valore tecnico, con la passione e il mestiere che ancora ci rendono orgogliosi di essere italiani.

Gli artigiani e le loro creature dalle più grandi alle più piccole.

Dopo esserci messi d'accordo con i titolari, per telefono, ci siamo recati all'indirizzo indicato, ma non trovavamo quello che nella nostra idea potesse essere lo stabile di una fabbrica di mulinelli ... ci aspettavamo un insegna o qualcosa di vistoso, ma come abbiamo avuto modo di apprezzare in seguito, il modo di porsi di questa manifattura è molto discreto e volto alla sostanza, non certo alle apparenze, quando finalmente abbiamo trovato la piccola officina eravamo curiosissimi di vedere dove nascevano i mulinelli, e non siamo certo rimasti delusi.
L'officina dove vengono prodotti tutti i componenti e i mulinelli Everol è a San Salvatore dei Fieschi in provincia di Genova, ed è attrezzata in modo da permettere, ai due maestri artigiani, padre e figlio, di costruirsi tutti i componenti che compongono i loro mulinelli, uno alla volta.

I dischi che compongono le frizioni dei mulinelli Everol sono tutti in carbonio.

Alcuni componenti in attesa di essere assemblati.

Quando si prende in mano un mulinello rotante fatto a mano si percepisce subito che non è paragonabile a qualcosa di industriale, è come se si prendesse in mano un arma vera dopo aver toccato una pistola giocattolo in plastica, si capisce che è qualcosa fatto per combattere, per non rompersi, per funzionare davvero.

Spaccato mulinello / pignone e ingranaggi sovradimensionati in acciaio.

Nel piccolo magazzino sopra il laboratorio erano stoccati tutti i componenti dei mulinelli pronti ad essere assemblati, ed è stato veramente bello vedere la passione con cui una azienda artigiana continua a mettersi in gioco in un mercato sempre più orientato ai grandi numeri, soprattutto confrontandosi con discipline nuove come il vertical jigging.

Il nuovo modello da vertical VJ12 nelle due finiture tipiche Everol.

I più di 50 anni di esperienza hanno consentito l'adozione di alcune soluzioni veramente innovative e uniche nel panorama mondiale dei mulinelli rotanti da vertical jigging, un esempio è la possibilità di agire istantaneamente sulla frizione senza dover spostare la leva della stessa, così da poter ferrare durante la calata con tempi più brevi e aumentando le probabilità di allamare il pesce.

Sistema esclusivo di compressione della frizione

Le soluzioni tecniche adottate, come quella già citata, rendono questi mulinelli rotanti veramente interessanti, ma come spesso avviene, quasi nessuno in Italia ha prestato attenzione a quello che aveva sotto il naso, tanto che questi mulinelli vengono richiesti e venduti per la maggior parte all'estero, dove vengono considerati tra i migliori al mondo.
Con la speranza che i jigger italiani si rendano conto delle risorse di cui dispongono in casa, noi di NewSchoolFishing stiamo collaborando con Everol per affinare ullteriormente quello che già è un ottimo mulinello rotante per il vertical jigging, apportando al know how Everol le nostre esperienze maturate nei viaggi al tropico e portando testimonianza, agli altri jigger, delle caratteristiche uniche di questi attrezzi.

Un saluto
Luca

La ferrata ...

Il momento più importante nel quale, con la giusta tecnica, possiamo penetrare anche le mascelle più possenti.
Come spesso capita quando si pesca ai tropici ci si trova a dover combattere con avversari temibili armati di mascelle possenti e spesso davvero difficili da penetrare, anche con la giusta attrezzatura...
GT allamato con Kudako Shout 7/0.

Le tecniche di ferrata sono varie e cambiano in base al modo in cui si sta pescando, se avremo la canna già in cintura sarà più facile.


Ferrata in cintura.

Se invece il calcio della canna sarà under-arm bisognerà fare più attenzione e usare la giusta tecnica. Poi, se l'avversario si trova un'ottantina di metri sotto di noi, dovremo dar sfogo a tutte le nostre energie .


Ferrata under-arm.

Nel nostro ultimo fishing trip, la presenza di numerosi squali e wahoo, ci ha costretti all'uso esclusivo, o quasi, di assist hook fatti con split girella split, evitando il classico cordino in kevlar.

Assist hook composto da split ring, girella e amo Spinoza 13/0.

Questo sistema è sicuramente più sicuro ma bisogna prestare un po' più di attenzione alla ferrata dato che l'assist si appesantisce molto e perde la capacità di essere facilmente aspirato dal pesce.
Molti jigger e non solo quelli alle prime armi, nella fase della ferrata tendono a ferrare freneticamente più volte, (come se dovessero disincagliare l'esca dal fondale)alzando ed abbassando la canna.


Anche i migliori a volte sbagliano, colpa anche di qualche onda di troppo.

Questo movimento spesso viene naturale, ma non tutto ciò che è naturale va bene, infatti l'alzamento e poi il conseguente abbassamento della canna causa dei cali di tensione che spesso non permettono ai nostri ami di conficcarsi come dovrebbero.
La giusta tecnica per noi ....... e sottolineo per noi, consiste nel sollevamento rapido della canna, vari giri di manovella e di nuovo sollevamento, ovviamente solo un paio di bottarelle non sempre bastano ... quello che è fondamentale è che non vi siano cali di tensione.


Spesso è necessario insistere insistere insistere.....

Starà a voi capire quando le ferrate saranno sufficienti ...

Un saluto da

Federico & New School Fishing Crew