Sudan fishing part 2

In questo viaggio esplorativo, sono riuscito a pescare e a immergermi praticamente ovunque nell'arcipelago delle Suakin, anche molto a sud e in zone dove nemmeno la subacquea è praticata.
Ho pescato prevalentemente a popping vista la maggiore facilità di individuare gli spot, ma anche il poco jigging praticato ha regalato catture assolutamente costanti seppur di taglia non enorme, che d'altronde non arrivano pescando 3 ore con un solo jig in acqua.


Il popping invece come già accennato ha regalato belle emozioni, anche da riva. Ho pescato senza andare per il sottile, con treccia da 120 lb e finale da 300, che su questi reef risulta indispensabile vista l'esuberanza delle formazioni coralline che taglierebbero come burro un finale più sottile.
Un'aspetto interessante, è come i pesci che nuotano in acque vergini come qeste, attacchino con una frequenza estremente alta sul popper rispetto che sullo stickbait.
Insomma,un viaggio in cui le frivolezze sono state bandite, solo pesca pesante, popper grossi e rumorosi e sessioni brevi ma intense.
Come anticipato, la taglia media dei Gt è più che rispettabile, decisamente più alta rispetto alle maldive (giusto per fare un raffronto), e se in questo viaggio è mancato il big con la B, è solo perchè la pressione di pesca non è stata sufficiente, anche se imbarcare tre pesci da una ventina di kg , uno che sfiora i 25 più un paio di slamate importanti non è proprio male.


In primavera poi, in tutto il mar rosso i pesci del reef sono in riproduzione, tanto che in immersione è possibile vedere enormi 'palle' di snapper, e proprio questa frenesia produce un elevatissimo numero di inseguimenti e attacchi da parte di coral trout, cernie e snapper, il che distende i nervi e permette di scattare qualche bella foto con pesci piuttosto fotogenici.
Un'altra grossa e interessante possibilità in Sudan, sono i grossi squali a popper, in particolare grigi, black tip, longimanus e qualche mako, che bazzicando nelle acque basse sui plateu, e attaccano senza troppi scrupoli, a patto di trovare le giuste condizioni di corrente.


A jigging,le potenzialità sono veramente ottime, e se qualcuno obbietterà che ho jiggato poco, risponderò che mi sono immerso molto, anche a profondità importanti e in luoghi stupendi. In soldoni, nelle acque profonde si trovano sparuti dogtooth tuna solitari ma belli grossi, insieme ad altri squali, in particolare martello.
Forse in pochi lo sanno, ma il Sudan è praticamente l'unico posto in mar rosso in cui si possono trovare drop off verticali da panico, quindi il gioco è lo stesso sia per i diver che per i fisherman, ovvero trovare il lato del reef sferzato dalla corrente e immergere se stessi o il proprio jig.


Anche la pesca in wading dai reef offre possibilità davvero gustose, con la possibilità di incannare pesci notevoli, anche se il numero di catture sarà decisamente inferiore che dalla barca. Tutti i reef, anche dove non ci sono isole, sono molto bassi, e quindi facilmente guadabili, oltre ad essere composti praticamente da roccia e non da formazioni coralline vive, il che rende davvero ghiotto il popping pesante coi piedi per terra.
Personalmente in qualche ora di pesca in wading ho catturato due grossi barracuda, un squalo da una quindicina di kg, due red snapper e un inseguimento di Gt fin sotto i piedi, però devo specificare che queste battute, per me sono state un ripiego al pisolo in barca, e quindi non organizzate con l'intento del risultato.


Se dovessi paragonare il Sudan a qualcosa di più blasonato, sceglierei l'Australia, infatti la conformazione del mare è incredibile, pochissimi reef dove dormire, e una grande quantità di minuscoli anelli corallini e pinnacoli quasi affioranti, sparsi in mezzo al mare, con batimetriche che passano da 0 a 400 metri, in pratica delle colonne, dove i pesci hanno visto a malapena qualche sub, e dove la pressione di pesca è ancora incredibilmente inesistente. La fortuna del Sudan ?


Dall'Europa non esistono voli diretti e il visto per Port Sudan è decisamente caro, insomma un paese che non punta sul turismo, e che della globalizzazione se ne fa un baffo, ma come tutti gli ultimi posti vergini quanto durerà? In questi casi piuttosto che trovare una risposta, è meglio cercare di partire e viversi un viaggio che rimarrà nella memoria.


Infine un doveroso ringraziamento a Gianpaolo Antoni, artigiano fondatore del marchio GPA lures, che per la creazione di una innovativa linea di popper per il tropico, mi ha scelto come tester dei nuovi modelli, che si sono dimostrati all'altezza della situazione.

Ciao da Nicola e newschoolfishing

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