Never Stop Exploring

Questo è solo un piccolo breve sunto (in vista dell'imminente prossima visita a ottobre) della prima esplorazione dell'arcipelago di Socotra.
La prossima volta mi sa che sarà meglio portare con noi qualcuno che faccia i video e che non sia un pescatore .... come si può intuire da queste scarne sequenze, quando i pesci erano in attività nessuno pensava a prendere la videocamera, quanto piuttosto una canna da pesca! (critica velata al più inquadrato del gruppo ... che però ha anche bucato più GT degli altri ).



Ormai dopo aver investito tempo e risorse questa stupenda meta è stata aperta al mondo della pesca sportiva estrema e grazie alla passione di chi per primo tra noi ne ha intuito le potenzialità (Nicola Vitali) è possibile per chiunque lo voglia, intraprendere un viaggio di pesca ospite del fishing camp gestito in loco col resto della crew a fare da supporto proprio da Nicola .
Per tutte le info vi invito a controllare la pagina dedicata alle nostre spedizioni link VIAGGI NEW SCHOOL e/o a contattarci info.newschoolfishing@gmail.com

Socotra the ultra deep jigging

Come potevamo non provare a jiggare duro in un mare che ci aveva già stregato con catture pazzesche in superficie !?
Bisogna premettere che per quel che riguarda il jigging ci siamo dovuti adattare ad una serie si circostanze poco favorevoli, non solo per la poca conoscenza del posto, ma soprattutto per gli invalicabili limiti tecnologici che comporta una spedizione lunga e in uno spot così lontano dalla civiltà .... insomma senza un ecoscandaglio serio e una cartografia accurata e sovrapponibile ai rilevamenti tutto si complica enormemente.


Queste non vogliono essere scuse (NewSchoolFisching, come Chuck Norris, non chiede scusa a nessuno) ma la spiegazione del fatto che siamo riusciti solo a intravvedere le incredibili potenzialità di questi spot che propongono scenari veramente estremi con drop offs vertiginosi e canyon profondissimi.


Il combattimento in verticale ha un fascino tutto suo e quando si ferra con una canna di 5 piedi su un recupero frenetico che sembra non finire mai, allora si che si può parlare di jigging estremo e di scarica di adrenalina.
Socotra offre soprattutto questo ovvero un jigging a profondità elevate con catture di taglia imprevedibile ma dal potenziale mostruoso.


La profondità media delle nostre calate più fruttuose si è attestata sui 250 metri. Insomma si pescava piuttosto profondi e questo fa si che non si possa prevedere cosa verrà su .....
Una cosa però la possiamo affermare con una certa sicurezza, anche i pesci più comuni come i jobfish qui assumono caratteristiche di taglia e combattività veramente incredibili .


Le battute a jigging si sono concentrate soprattutto in quegli spot che dalla lettura delle carte sembravano offrire una certa discontinuità nella morfologia del fondale e un movimento delle correnti che nella nostra idea poteva favorire una certa attività di passaggio anche di specie pelagiche o migratorie.


Come sempre quando si viaggia si deve scegliere un corredo di jigs che copra più situazioni possibili e può capitare di trovarsi in mancanza dell'esca da hoc ... che in questo caso sarebbe stata un bel long da 400+ grammi colorazione glow come uno Zero dropper R2S o un Benthos Williamson che in grammature più classiche e leggere comunque si sono rivelati i veri mattatori della spedizione.


Come ultima breve considerazione tecnica, in questa occasione è emersa prepotentemnete la superiorità nell'azione di un mulinello rotante come il VJ 20 Everol, che grazie ad un rapporto di recupero più veloce degli altri rotanti consentiva un jigging più incisivo e un controllo migliore dei jig, anche con moltissimo filo fuori dalla bobina.


Il deeep jigging a Socotra è ancora un capitolo aperto , anzi per ora siamo solo alla prefazione, sicuramente in fututro si potrà, in relazione alle considerazioni di poco sopra, puntare a spedizioni mirate che con i giustri presupposti di atrezzatura e supporto tecnologico lasciano presagire sessioni di puro divertimento con la concreta possibilità di catture da sogno ..... ed è proprio su questo che stiamo lavorando.... Never too deep!!!

NewSchoolFishing Crew

Fishing in a Jurassic Park - Socotra -

Mostri .... solo mostri. questa è la pesca che ci si deve aspettare quando si viene a Socotra.
Non bisogna pensare ad un parco giochi come possono essere le Maldive, che prodighe di catture ben si adattano a chi della pesca estrema deve ancora fare vera esperienza (non che se potessi non mi ci trasferirei anche domani alle Maldive), ma qui la storia è completamente diversa.
Pur essendo ricchissime le acque di questa isola non regalano catture a ripetizione, non basta recuperare linearmente un pencil o lanciare un metal jig per catturare decine di carangidi al giorno, quì bisogna lavorare. Le catture saranno mai scontate, e soprattutto localizzate in punti particolari che vanno conosciuti, lanciare a caso longo un reef qui non è possibile, e i riferimenti non sono così evidenti come in altre località tropicali .... chi vi dicesse il contrario, o non sa di che parla o vuole imbonirvi.

Uno dei primi big GT 50+.

Il nostro approcciò alla pesca non è stato meno difficile di quanto già anticipato. Le condizioni di pesca non sono quasi mai state facili, ma questo è stato uno stimolo per alzare il livello e ottenere dei grandi risultati e soddisfazioni, in posti dove mai prima di noi qualcuno aveva pescato.

Un bel esemplare "nero".

Il set up di pesca è stato votato all'ultra heavy, non scendendo mai sotto le 100 libbre per la main line del trecciato imbobinato, e le 250 libbre dei finali. La stessa filosofia è stata adottata per gli ami le ancorette, le girelle e gli split rings, che sono stati scelti di conseguenza e tra i più resistenti disponibili in commercio.

Scendere sotto i 35 .... non a Socotra.

Gli ambienti che abbiamo affrontato sono stati i più disparati, ma presto ci siamo resi conto che vi era un comune denominatore. La ricerca è cominciata da punti notevoli e classici, sono state battute per prime tutte le punte, le secche e i relitti che potevamo individuare con l'ausilio delle mappe (non facili da procurarsi), chiedendo agli abitanti locali, o semplicemente battendo la costa miglio per miglio.

Pesci veloci ... e pesci lenti.

La cosa interessante è stata notare come in particolari momenti della giornata molti spot si trasformassero radicalmente, diventando da produttivi a completamente privi di attività e viceversa, tutto in relazione al cambio della marea e a una forte intensificazione della corrente (non sempre piu corrente è meglio).

Esempio di buona intesa tra angler e skipper .

Dopo aver finalmente cominciato a leggere più chiaramente la situazione, ci si sono svelati anche spot più inconsueti e che hanno richiesto un particolare impegno, mi riferisco a plateau con profondità variabile tra i 20 e i 40+ metri. In queste situazioni i riferimenti sono pressoché invisibili e anche l'azione di pesca si complica. l'azione di popping deve rallentare drasticamente e la concentrazione per rendere ogni poppata veramente efficace non è cosa facile da mettere in pratica, servono tecnica resistenza e freddezza ... un buon pilota alla barra del timone e molte ore di fatica sotto il sole .
Conludendo possiamo affermare dopo più di un mese consecutivo di pesca che questo è veramente uno spot unico, fortunatamente ancora non investito da un turismo di pesca esasperato e che per questo e altri motivi puo regalare la senzazione di un salto indietro nel tempo in una dimensione "preistorica" popolata da mostri e meravigliose creature ormai pallidi ricordo nella stragrande maggioranza del mondo.

Con la speranza di poter condividere finalmente le nostre esperienze vi invito a controllare la pagina dedicata alle nostre spedizioni link VIAGGI NEW SCHOOL e/o a contattarci info.newschoolfishing@gmail.com

NewSchoolFishing Crew

The last frontier...Socotra island

Ormai viviamo in un tempo in cui il nostro pianeta si può girare semplicemente guardando Google Earth, non ci sono più isole sconosciute o non segnate sulle mappe, ma per fortuna esistono posti che seppure non sconosciuti non sono ancora stati presi in considerazione, ignorandone completamente le bellezze e le potenzialità, l'isola di Socotra è uno di questi posti.


Erano anni che Nicola sosteneva che si dovesse provare ad esplorare l'isola alieuticamente parlando, e grazie alla sua caparbietà è riuscito ad organizzarsi un primo sopraluogo di un paio di settimane. Un nuovo mondo gli si è aperto davanti, un modo rimasto intoccato dalla pesca sportiva, un mondo dominato da autentici mostri (ormai spariti o rari anche negli spot più famosi del mondo) e ancora completamete inesplorato.



Un isola del genere, meritava ben più di una parziale breve visita. Non rimaneva più scelta bisognava partire, e non per pochi giorni, ma per una spedizione che sarebbe durata più di un mese e che ci avrebbe consentito di girare tutta l'isola, saggiando approfonditamente tutte le sue potenzialità.